domenica 6 dicembre 2009

rosa,,, viola e rosso fuoco.........


AGI) - Roma, 2 dic. - Quando Enrico Letta ha detto che Berlusconi ha il diritto di difendersi nei processi e dai processi "e' passato un messaggio confuso" su cui "e' nato qualche malinteso. Lo ha gia' spiegato Bersani". Lo afferma in una intervista il presidente del Pd Rosy Bindi.
"Per il lPd - ha aggiunto Bindi - Berlusconi puo' e deve difendersi all'interno del processo,ma non certo dal processo".
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NO B DAY: BINDI, POPOLO INDIGNATO NON FRUSTRATO.IN PD DIVISIONI SUPERATE

(ASCA) - Roma, 5 dic - ''Qui non c'e' un popolo di frustrati, ma di indignati''. Lo ha puntualizzato la presidente del Pd, Rosi Bindi, a margine del 'No B Day'.

La Bindi ha spiegato la sua partecipazione alla manifestazione: ''Sono qui per capire qualcosa di piu' di quello che abbiamo letto in questi mesi sul web. Quando le persone si incontrano - ha continuato - c'e' sempre un valore aggiunto, ed e' molto positivo che qui ci siano molte persone, soprattutto giovani e donne che ancora hanno una capacita' di indignazione e reazione rispetto alla vita del paese''.

A questo proposito, la Bindi ha sottolineato che le polemiche interne al Pd proprio sul 'No B. Day' sono ormai superate: ''Il fatto che io sia qui, che sono il presidente, vuol dire che queste divisioni sono superate'', ha detto



ROMA

PARIGI

dicembre 2009
Roma. "Il vero vilipendio è che persone come Schifani e Berlusconi occupino le istituzioni..."
"...Schifani non vuole chiarire i rapporti avuti con la mafia nel suo studio professionale". Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, in un intervento alla manifestazione del No B Day, interrotto più volte dall'ovazione della folla. "Oggi finalmente - ha proseguito Borsellino - alcuni collaboratori di giustizia raccontano la verità su come Berlusconi è andato al potere, su come hanno sostenuto il suo partito. A me delle escort e del processo Mills non mi importa nulla. Io sono qui perché la mafia esca fuori dallo stato e dalle istituzioni, e io sono qui per difendere il diritto di Berlusconi, per difendere il suo diritto ad essere processato, così potrà dissipare i dubbi che lo riguardano". "Come si può accettare - ha proseguito Salvatore Borsellino - un presidente del consiglio il cui partito è sorto con i capitali della criminalità organizzata, la quale ora lo ricatta. Non dobbiamo permetterlo, dobbiamo essere noi a cacciarlo". "La criminalità - ha proseguito - lo ha messo lì - ha detto ancora - e ora lo vuole cacciare perché non ha rispettato i patti. Succede a lui quello che è accaduto a Salvatore Lima". Borsellino ha infine citato tutti i nomi degli agenti di scorta del fratello Paolo morti con lui nell'attentato: "quei ragazzi sono i nostri eroi, non Vittorio Mangano; quello è un loro eroe". Borsellino ha quindi detto che ci sono decine di agenti disposti a far da scorta ai "giudici coraggiosi". "Questi giudici - ha concluso - non li faremo uccidere, faremo noi da scorta a loro".

ANSA

IL PD ED IL “ NO B DAY “….NUOVE STRATEGIE - NUOVE ALLEANZE… Oggi alle 11.53
La manifestazione riuscitissima del “ NO B DAY “, secondo me, ha assunto un significato ben preciso, che non va sottovalutato e che va preso come un momento di partenza, per creare un vero movimento di opposizione, che possa trovare nel Partito Democratico la sua continuazione politica.
Alla spontaneità del popolo la Piazza; al Partito Democratico la politica sui contenuti manifestati della piazza.
La manifestazione è scaturita spontaneamente e liberamente dalla coscienza indignata ed arrabbiata dei giovani e giovanissimi bloggers, che, dal mondo della virtualità sono scesi nella realtà, riuscendo a portare in Piazza moltissime persone; una marea di libere coscienze che sintetizzavano la loro partecipazione in un unico obiettivo, quello di fare comprendere al Premier ed a questo governo che il loro tempo è terminato e che la loro politica non è accettata da una stragrande rappresentanza popolare.
L’IDV di Di Pietro, che si è affannata, schierandosi ed posizionando la propria bandiera in prima fila, come se la manifestazione fosse stata organizzata da loro, dimostra che il carattere populistico fa parte del DNA e della cultura di questa formazione politica, il cui obiettivo è la strumentalizzazione di qualunque agitazione, che possa dare fastidio od attaccare, a testa bassa, il Premier e la maggioranza di governo.
Questo atteggiamento lo reputo errato politicamente e deleterio per la politica che il Partito Democratico, con Bersani, sta intraprendendo; e deleterio per tutto il movimento della sinistra italiana.
Il rifiuto posto da Bersani alla partecipazione ufficiale del Partito lo reputo giusto nella strategia di costruzione di un’opposizione credibile, che sceglie altri strumenti di attacco, verso il governo, attraverso contenuti programmatici alternativi.



La valenza della partecipazione ufficiale del Partito, ad una manifestazione spontanea di popolo, diventa strumentalizzante, tutte le volte che l’azione organizzata scaturisce dal popolo cosciente e libero.
I Partiti di opposizione devono opporsi in Parlamento; devono agitarsi in Parlamento per scardinare la fastidiosissima usanza del voto di fiducia che, praticamente, ha dato in mano, attraverso l’uso del decreto, il potere di fare le leggi al Capo del governo, togliendolo al Parlamento.
I Partiti di opposizione devono riappropriarsi dello spazio parlamentare, per presentare emendamenti e confrontarsi con la maggioranza, che fa di tutto per eludere il confronto, attraverso la blindatura della legge, la richiesta della fiducia.
I giovani organizzatori della manifestazione hanno fatto bene a vietare che i “ politici furbi “ potessero salire sul palco per impossessarsi della giornata e tentare di dimostrare al popolo di essere i veri oppositori al sistema politico, gestito da questa maggioranza.
Non è così!!
La spontaneità dei manifestanti è tale perché sganciata dai Partiti, non perché non sono politicizzati; lo sono e come!!
Ma sono stati spontanei perché hanno deciso senza l’autorizzazione delle segreterie politiche.
La spontaneità è stata espressa sia dalla lunga sfilata per le strade cittadine, sia da coloro, cittadini illustri e meno, che si sono alternati sul palco a parlare.
Reputo sia stato giusto che gli elettori ed i tanti responsabili PD abbiano partecipato, in forma strettamente personale, per dimostrare la loro volontà negativa, contro un governo che non sa governare; infatti, la loro presenza, da cittadini, ha rafforzato fortemente il senso e gli obiettivi della spontanea manifestazione, perchè ha dimostrato che la libera coscienza di moltissimi rappresentanti dei vari strati sociali, col loro coraggio, è il vero strumento forte di una vera opposizione.
La forza vera oppositiva è quella dei liberi cittadini che decidono da soli, come nelle vere società democratiche partecipate.
Non sono i Partiti che creano le opposizioni nelle piazze, ma la gente: intellettuali, giornalisti, ingegneri, medici, politici, anziani e pensionati, giovani, etc…..



E’ il POPOLO che si è dato appuntamento nella piazza; è il POPOLO dei giovani e degli anziani, che ha voluto farsi vedere insieme, per gridare un “ NO “ forte a tutti i sordi, che fanno di tutto per non ascoltare o per non vedere.
Ed in tutto questo i Partiti non c’entrano nulla.
Adesso è giunto il momento dei Partiti; è giunto il momento del Partito Democratico, che ha indovinato la sua nuova strategia.
Il PD ha il dovere e l’obbligo di analizzarne gli aspetti della giornata e sintetizzare i vari contenuti, per un progetto alternativo, per mandare, con una lotta politica sui contenuti, il governo a casa.
Altro che populismo; altro che attacco in piazza dei Partiti!!!!
Il Partito democratico, adesso, deve prendere, secondo me, una forte e determinata decisione.
Il Partito di Bersani deve staccarsi, durante questa fase, dalla formazione politica di Di Pietro; deve staccarsi dall’IDV, se vuole crescere lungo la strada che Bersani ha indicato, con la decisione splendida di non fare partecipare ufficialmente il Partito e le sue bandiere e di non avere fatto l’errore di schierasi, come Partito in prima fila, per dimostrare, solamente, forme di strumentalizzazione e strategia politica controproducente e perdente.
Adesso deve prendere atto della contestazione e dei suoi contenuti, per fagocitarli in un progetto: il progetto del Partito Democratico per l’Italia e gli italiani.
Noi del PD siamo Riformisti, il che presuppone un progetto alternativo, che, partendo dal lavoro, sappia dare agli italiani la speranza reale di un cambiamento democratico che ci dia a tutti la possibilità di vivere in una società più equa e giusta; più legale; fondata sul merito e non sulle raccomandazioni; su una politica pulita, composta di uomini puliti e trasparenti; di salvaguardia delle Istituzioni e delle libertà.



La cultura e la strategia del Partito Democratico sono totalmente diverse da quelle di Di Pietro e del suo IDV; noi non siamo populisti e non attacchiamo gli alleati, come giornalmente fa Di Pietro, nei confronti del PD.
Bisogna staccarsi subito dall’IDV; gli elettori dovranno percepire con chiarezza che la nostra azione si dovrà svolgere all’interno dell’area parlamentare e con strategie serie, non gridate, né populiste.
Dovranno percepire che il nostro progetto si fonda sui contenuti.
Dovranno percepire che il nostro progetto non è costruito contro Berlusconi, ma contro i contenuti mancanti della sua politica.
Dovranno percepire che il progetto è costruito per l’Italia e gli italiani.
Dovranno percepire che il progetto deve colmare tutte le voci politiche che la maggioranza ha ignorato e che intende ignorare.
Deve percepire chiaramente tutti i contenuti del progetto PD.
Deve percepire che il PD è il vero partito capace di produrre, per via Parlamentare, la caduta della maggioranza di governo e non per la via delle Piazze, cosa assai improbabile.
Deve percepire che la Piazza è l’area ove la partecipazione oppositiva del popolo libero e non dei Partiti dice di NO alle politiche errate.
Deve percepire e conoscere le alleanze con Partiti la cui strategia non sia contrastante con la nostra.

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